Bottoms, la recensione del film con Rachel Sennott e Ayo Edebiri (2024)

Il film: Bottoms, 2023. Regia: Emma Seligman. Cast: Rachel Sennott, Ayo Edebiri, Ruby Cruz, Havana Rose Liu, Kaia Gerber, Nicholas Galitzine, Miles Fowler, Dagmara Domińczyk, Marshawn Lynch. Genere: Commedia. Durata: 91 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Prime Video, in lingua originale.

Trama: PJ e Josie fondano un fight club per conquistare le cheerleader di cui sono innamorate e perdere la verginità prima di andare al college. Man mano che la peculiare attività extrascolastica prende piede, anche le ragazze più popolari della scuola vogliono imparare a combattere in nome dell’autodifesa, che pensano sia il fulcro del fight club. Ma quando le due fondatrici si trovano in una situazione di pericolo, dovranno scovare una via d’uscita prima che il loro piano venga smascherato.

Dopo il suo lodato esordio al lungometraggio con Shiva Baby, agrodolce e pungente riflessione sul sentirsi confinati in uno spazio mentale e fisico come adolescenti, Emma Seligman rinnova il sodalizio con la musa ispiratrice Rachel Sennott in Bottoms, presentato in anteprima al South by Southwest 2023 e che approda finalmente su Prime Video Italia. Accolto con clamore al Festival di cinema indipendente, Bottoms conferma la maestria della giovanissima Seligman, classe 1985, nella gestione del racconto audiovisivo: anche in questo caso, prediligendo un minutaggio ridotto – soli 92 minuti – riesce a tessere una narrazione energica ed esilarante, che ha una credibilità sia a livello di personaggi che di spirito comico. L’affermazione del nuovo film di Seligman come caposaldo della nuova commedia dell’high school, in cui non serve la brillantina nei capelli, piuttosto, serve sporcarsi le mani di sangue per rimanere sé stessi, è al centro della nostra recensione di Bottoms.

La trama: conquistiamole!

Bottoms, la recensione del film con Rachel Sennott e Ayo Edebiri (1)

Nella gerarchia sociale della Rockbridge Falls High School, Josie (Ayo Edebiri) e PJ (Rachel Sennott) sono consapevoli di occupare il gradino più basso della piramide. Non perché sono gay, ma per la loro mancanza di talento e per la loro bellezza non proprio ortodossa. A pochi mesi dal diploma, le ragazze sono riluttanti a entrare all’università senza aver prima perso la verginità. Decidono quindi di organizzare un piano strampalato per conquistare Isabel (Havana Rose Liu), una popolare cheerleader, e Brittany (Kaia Gerber), la sua migliore amica, prima della fine dell’anno scolastico. La tradizionale festa che celebra l’inizio di un nuovo anno scolastico diventa lo scenario ideale per la loro folle strategia di seduzione. Tuttavia, un alterco fisico con Jeff (Nicholas Galitzine), fidanzato di Isabel e quarterback della squadra di football, finisce per compromettere ogni possibilità di storia d’amore.

Il giorno successivo, il preside dell’istituto accademico chiede la presenza delle due ragazze nel suo ufficio. Accusate di favorire un’atmosfera ostile tra gli studenti che potrebbe mettere a repentaglio il benessere dell’atleta di punta della scuola, le due sostengono che l’incidente è stato semplicemente un atto di autodifesa e che la loro reazione – forse un po’ esagerata nei riguardi del giocatore – è stata il risultato di un’attività extrascolastica da loro gestita sulla difesa personale. Sebbene si tratti di una farsa per evitare ulteriori punizioni, l’idea di organizzare un fight club è estremamente allettante per Josie e PJ. Dopo tutto, questa potrebbe essere l’occasione che stavano cercando per avvicinarsi alle ragazze più carine della loro classe. Con il sostegno dell’amica Hazel (Ruby Cruz) e l’inaspettata sponsorizzazione dell’insegnante Mr. G (Marshawn Lynch), le ragazze creano questo strampalato gruppo studentesco, pur nascondendo chiaramente le loro vere intenzioni sotto una facciata di sorellanza.

Dalla palestra mentale dello Shiva alla palestra fisica dell’high school

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Con Shiva Baby, Emma Seligman aveva già dimostrato di saper padroneggiare il sottotesto comico-satirico in maniera elegantissima. C’era senza alcun dubbio una venatura umoristica nel tentativo di sabotaggio messo a punto da Danielle delle sue origini ebraiche, ma era la tensione a prevalere in quella che andava configurandosi come un’esperienza estremamente personale. In Bottoms, si abbraccia più l’universale, nel racconto di un’esperienza di vita e di crescita in cui il fare gruppo è essenziale. Laddove in Shiva Baby troviamo una protagonista rinchiusa in se stessa, imprigionata a uno shiva e intenta a distreggiarsi tra parenti e gente che non vorrebbe vedere, tutta la narrazione di Bottoms percorre figurativamente spazi aperti, mettendo in primo piano la voglia di fare gruppo per stare con gli altri: conquistarli per, in realtà, acquisire più fiducia in ciò che siamo.

Diario di due schiappe

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Il sodalizio Seligman – Sennott continua a stupire, soprattutto considerando che in questa occasione Sennott si mette anche alla prova in sede di sceneggiatura. Puntando al massimo anche sul fattore improvvisazione, che ci restituisce quell’imbarazzo gioviale e spassoso tipico del modo di fare di Sennott, l’attrice trova pane per i suoi denti grazie all’accoppiata con Edebiri. L’attrice di The Bear, che aveva già giocato con la comicità fisica con un ruolo minore nello splendido Theater Camp, è la controparte perfetta per Sennott e le due riescono a dare vita al tipico “duo degli sfigati al liceo“, in stile Superbad e Booksmart – La rivincita delle sfigate, che rimarrà negli annali. Nota di merito anche per Nicholas Galitzine, che riprende la fama da belloccio dei romance di cui è spesso protagonista, capovolgendo il mito del Danny Zuko nella high school americana.

Come dicevamo, alla chiusura pervasiva di Shiva Baby si oppone il movimento di apertura di Bottoms, contro ogni confinamento ed etichetta affibbiata agli anni delle scuole superiori. La precisissima sintassi identitaria di Bottoms viene costruita in maniera organica da Seligman: dalla fotografia energica, che punta su cromie vispe e brillanti ai look stravaganti dei personaggi, passando per la costruzione stessa di un’atmosfera ibrida, a metà tra l’effettiva realtà scolastica di milioni di adolescenti e la cornice fantastica, quasi grottesca in cui il racconto è inserito. In Bottoms, siamo nella nostra realtà, ma non lo siamo fino in fondo.

Scegliere che mondo abitare

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Nel Fight club al femminile imbastito da PJ e Josie, la carica di energia fisica dell’adolescenza diventa la chiave per scoprire una solidarietà inedita tra i diversi ranghi scolastici: in tutte le High School cinematografiche americane c’è una gerarchia ma, in questo caso, le sfigate non sono solo sfigate e le cheerleader non sono sempre le più cool della scuola. Ci sono già stati coming of age e commedie con protagoniste un duo di migliori amiche agli antipodi, magari alle prese con dinamiche esilaranti, ma non sono mai state così violente. Solitamente, sono semplici ragazze con le proprie insicurezze, che cercano di avvicinarsi a uno status sociale ambito, mentre le protagoniste di Bottoms non sono solo questo: sono violente, sconquassate, rozze e si muovono in un film che lascia grande spazio per il politicamente scorretto – ergo, possono essere realmente quello che sono e vogliono essere. È chiaro che con Bottoms siamo oltre: Emma Seligman si può anche appropriare dei tropi e dell’atmosfera delle commedie adolescenziali anni 2000, ma è in grado di stravolgere completamente quel tipo di narrazione. La giovane regista canadese sa come costruire mondi tra il fantastico e il reale, senza mai perdere di vista messaggi universali da trasferire al suo pubblico: possiamo essere sfigati e cool allo stesso tempo, estremizzando le nostre stranezze e debolezze – in primis quelle dei tipici eroi cinematografici maschili – nella massima espressione di solidarietà non giudicante che è il Fight Club di Bottoms.

La recensione in breve

8.5Energico

Irrefrenabile, esilarante e precisissimo nel suo racconto, Bottoms conferma l'immenso talento di Emma Seligman nel confezionare pellicole con un'identità e uno stile riconoscibile, sperimentando nelle modalità narrative ma mai perdendo il focus, soprattutto grazie a una gestione encombiabile dei suoi attori.

  • Voto CinemaSerieTv8.5

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